Gli allergeni del vino sono un aspetto assolutamente rilevante durante la realizzazione dell’etichettatura del vino.
Visto i rischi per la salute, con reazioni allergiche che possono essere anche di grave intensità, è fondamentale per il consumatore poter conoscere prima dell’acquisto la presenza di determinati allergeni all’interno della bottiglia di vino (oltre che ovviamente anche in tutti gli altri cibi).
A tale fine, le diverse normative di riferimento stabiliscono una serie di obblighi in capo alle Cantine sulle modalità della realizzazione delle etichette del vino. Tali regole, che poi sono applicate anche agli altri alimenti, permettono di avere uniformità nella progettazione delle etichette cosi che il consumatore possa trovare con facilità le informazioni di cui ha bisogno.
Quali sono gli allergeni del vino?
Gli allergeni che possiamo trovare nel vino sono principalmente di 4 tipi: i solfiti, le uova e il latte, inclusi i loro derivati.
Infatti, durante la produzione di vino, possono essere utilizzati dei composti enologici che li contengono per ottenere determinati scopi.
Ad esempio il lisozima (uovo) viene utilizzato contro i batteri lattici del vino, controllando la fermentazione malolattica che se eccessiva comporterebbe un’acidità troppo bassa o odori non desiderati.
Nello specifico, oltre il lisozima, abbiamo la ovoalbumina (sempre uovo), caseina e caseinati di potassio (latte) e la famiglia dei solfiti (bisolfito di potassio, metabisolfito di potassio, anidride solforosa e così via).
L’utilizzo di questi ed altri composti enologici è regolamentato dal Codice Enologico Europeo, di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Ricordiamo che gli allergeni qui indicati fanno parte dei 14 allergeni alimentari identificati dalla normativa che sono: cereali e derivati, crostacei, uova, pesce, arachidi, soia, latte, frutta a guscio, senape, sesamo, solfiti, lupini, molluschi.
La normativa sull’indicazione degli allergeni del vino in etichetta
La normativa di riferimento per l’indicazione degli allergeni del vino in etichetta è il Regolamento UE 1169/2011 che disciplina la corretta etichettatura di tutti gli alimenti e quindi anche del vino.
Inoltre abbiamo anche il Regolamento Delegato (UE) 33/2019, che ci integra il Regolamento (UE) 1308/2013 dove, tra gli altri argomenti, sono incluse delle norme sull’etichettatura del vino.
In generale, tali normative impongono delle pratiche leali su come fornire le informazioni sugli alimenti; esse sono:
- dare informazioni precise e facilmente comprensibili al consumatore finale;
- non indurre in errore il consumatore finale sia sulle caratteristiche dell’alimento sia indicando proprietà particolari quando in effetti esse sono comuni a prodotti simili;
- non attribuire funzioni atte a prevenire, trattare o guarire una malattia umana.
Tali limitazioni vanno seguite anche materiale pubblicitario o di presentazione in tutte le sue forme.
Chiariti i principi generali di leale comunicazione, vediamo nello specifico cosa e come riportare in etichetta gli allergeni del vino.
Come comunicare correttamente la presenza di allergeni sull’etichetta del vino
Data la pericolosità che un allergene può avere per la salute del consumatore, quest’ultimo deve essere sempre in grado di verificarne la presenza.
Per questo motivo, la presenza di allergeni va sempre riportata in etichetta. Questo vale anche quando la Cantina decide di fornire l’elenco degli ingredienti in maniera elettronica tramite l’utilizzo di un Qr Code, secondo quanto previsto dalla normativa 2023 per l’etichettatura del vino.
Anche la lingua rappresenta un aspetto fondamentale. Dal combinato tra la normativa generale sull’etichettatura degli alimenti (Reg. UE 1169/2011) e la normativa sull’etichettatura del vino (Reg. UE 1308/2013) possiamo dire che l’indicazione degli allergeni del vino vanno riportate nella lingua del Paese UE in cui verrà venduto.
Tale indicazione va riportata con la formula “Contiene” seguita dal o dagli allergeni presenti; ecco come possono essere strutturati i diversi messaggi e i pittogrammi che possono accompagnare tali indicazioni (secondo quanto riportato nell’allegato 1 alla parte B del Regolamento Delegato (UE) 33/2019).
Contiene | ||
«solfiti» o «anidride solforosa» | «uovo», «proteina dell’uovo», «derivati dell’uovo», «lisozima da uovo» o «ovoalbumina» | «latte», «derivati del latte», «caseina del latte» o «proteina del latte» |
Il Qr Code per gli ingredienti (e allergeni) del vino
Sebbene gli allergeni del vino devono essere necessariamente sull’etichetta cartacea del vino, il Qr Code rappresenta una soluzione interessante per la gestione degli spazi in etichetta.
Infatti la nuova normativa 2023 sull’etichettatura del vino impone la presenza di lista degli ingredienti, dichiarazione nutrizionale e etichetta ambientale per il corretto smaltimento degli imballaggi (bottiglia, capsula, tappo, retina).
Tali informazioni, se aggiunte alle varie traduzioni sugli allergeni presenti, possono far nascere un problema visto gli spazi ridotti della retro etichetta.
Grazie però al Qr Code, le nuove informazioni richieste possono essere comunicate in maniera digitale occupando quindi molto meno spazio che può essere lasciato a disposizione per la comunicazione degli allergeni.
QuvéeR offre un servizio che permette di rispettare tutti i requisiti della nuova normativa, occupando poco spazio in etichetta e valorizzando allo stesso tempo il prodotto e la Cantina.